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Lo Yoga tra Vishnu e Shiva

Nelle scuole occidentali di Yoga, Shiva è spesso indicato come capostipite della disciplina. In effetti, queste scuole hanno preso riferimento da alcune sampradaya shaiva dell'India, soprattutto da quelle medievali, le quali hanno valorizzato nella loro sadhana molte delle tecniche hathayogiche, attribuendo a Shiva il ruolo di fondatore. Tuttavia, questo aspetto rappresenta solo una componente marginale della tradizione indiana. Infatti, nella letteratura delle Upanishad e in quella Pancaratra, entrambe molto corpose e autorevoli, il ruolo predominante per la disciplina dello Yoga è assegnato a Vishnu-Krishna. Come è possibile, dunque, chiarire quella che appare una contraddizione?

A questo enigma risponde efficacemente la visione tradizionale della Brahma Madhva Gaudiya Sampradaya. Shiva è visto come una figura complessa e rispettata. Sebbene il centro della devozione di questa tradizione sia Krishna, considerato la Suprema Personalità di Dio (Bhagavan), Shiva è ritenuto un grande devoto (Vaishnava) e una manifestazione potente di Dio con una posizione speciale nella gerarchia divina. Nella filosofia Gaudiya, Shiva è descritto come un’entità unica, che non è né completamente Dio né un'anima ordinaria. Il Brahma-samhita (5.45) illustra questa comprensione paragonando Shiva al latte trasformato in yogurt: Krishna è come il latte, e Shiva è come lo yogurt. "Lo yogurt è latte trasformato e, quindi, non è identico al latte, ma ha origine da esso." Questo concetto sottolinea la posizione intermedia di Shiva: egli è una manifestazione di Dio che possiede poteri speciali, ma non è la forma originale di Dio, che è Krishna.

Shiva è rispettato come il più grande dei devoti, spesso citato come Mahadeva, e il Bhagavatam (Śrīmad-Bhāgavatam 12.13.16) conferma che tra i Vaishnava, lui è il migliore: "vaishnavanam yatha shambhu" ("Tra tutti i Vaishnava, Shambhu [Shiva] è il migliore”). Con la stessa ottica, A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, fondatore dell'ISKCON (International Society for Krishna Consciousness), ha sottolineato la posizione unica di Shiva in numerosi commentari e discorsi.

Anche la letteratura medievale dello Yoga, come l'Hatha Pradipika, conferma la visione della Brahma Madhva Gaudiya Sampradaya: infatti, il trattato si apre con omaggi a Shiva come primo insegnante dello Yoga, per poi dichiarare che l’obiettivo finale è raggiungere il paramam padam di Vishnu. Caitanya Mahaprabhu intraprese un importante viaggio nell’India del Sud, durante il quale visitò molti templi e luoghi sacri dedicati a diverse divinità, tra cui Shiva. Questi dettagli sono documentati nel Caitanya Caritamrita, opera fondamentale sulla vita e sulle attività di Caitanya Mahaprabhu, composta da Krishnadasa Kaviraja.

La conclusione che possiamo trarre sulla base delle evidenze è che Shiva è un devoto vaishnava di Krishna, e che lo Yoga rappresenta uno strumento per conoscere Krishna stesso.

Fabio Pitti

 

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